Omertà

Omertà

Quello che nessuno dice, ma ognuno sa.

Come nelle dispute condominiali, come nei bisticci dei bambini da punire, come nel cameratismo dei militi, campanilismo.

L’omertà è insita nel destino umano, l’omertà è regola unica per la stessa virilità, l’omertà infatti non è donna, la donna ha necessità di condividere, confrontare, mentre un uomo per una donna nel massimo rispetto dell’amico si tira indietro, la donna in competizione per lo stesso uomo usa veleni, stiletti, lingua biforcuta, per poi sperare di tronfiarsi di tanta, cotanta, estrema astuzia. La mafia quindi è donna? No, la mafia, ‘ndrangheta, camorra o anonima sequestri che sia è sempre asessuata, l’omertà è un occhiolino.

Ma qualunque sia il credo dell’omertà, lei si tronfia e si nutre della vigliaccheria di chi sottostà.

In un occhiolino innocente di una battuta ci sta tutto, agonismo, competizione e sfida , ma il termine vero dell’omertà oggi è il nascondere la verità, la più cruda delle verità, la più obbrobriosa, quella verità che terrorizza chi nell’omertà ha sempre e solo visto quell’occhiolino innocente.

Di omertà si nutrono i potenti, e tutti ne siamo coscienti, di omertà vivono i vigliacchi, senza che nessuno possa mai creargli acciacchi.

Sarebbe così bello, nel proprio condominio, via, quartiere, podere, piccola città, si, sarebbe così bello potere. Potere senza lucchetto, dire in piazza ogni mancanza di rispetto.

Perchè ogni magagna, leva qualsiasi cuccagna  a te, a me, ai figli del Re, perchè si sa, il Re comunque resta nudo, e se nessuno lo vede, in quella magagna, allo specchio, al suo, non sfugge la sua vergogna. Mai.

Sabato 4 Luglio 2015

Cesare

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