Dialogo tra Cesare e il Lavoro

Dialogo tra Cesare e il Lavoro

-Ciao Lavoro.-

-Ciao Cesare, è arrivato quindi il giorno in cui ci dobbiamo separare!-

-Si, è arrivato, ma non essere triste, piuttosto, toglimi una curiosità, Lavoro è il tuo nome o hai un cognome o altro?-

-Io sono Il Lavoro, uno che nobilita, ti senti nobile?-

-Ma smettila, non farmi ridere!-

-Non esagerare con me, ricorda che sei nel paese che è fondato proprio su di Me, non è un caso che sia nella Costituzione!-

-Perché la hai detta maiuscola la costituzione?-

-E tu perché la dici minuscola! Che rabbia!-

-Senti, lasciamo perdere la c o Costituzione, tanto è relativa al belpaese che stiamo vivendo…-

-Cesare, per te io sto finendo, che conclusioni trai dopo quaranta anni e dieci mesi?-

-Beh, caro il mio Lavoro, fino al duemila e sedici ho abbondantemente sviscerato anche il nostro rapporto, lo trovi sul sito nel racconto: ‘Sono andato via senza sbattere la porta’ ma ti vedo distratto.-

-Ah, si, vero, ora ricordo, e dal duemila e sedici ad oggi? Nulla da dichiarare?-

-Evito… Vorrei conservare di questi anni solamente il buono che c’è stato…-

-Cesare non starai esagerando? So che hai esperienza e conosci la gente ma…-

-Non dire fesserie, la gente si inizia a conoscere ma non si finisce mai, e comunque mi riferivo al lavoro, meramente a quello, non alle persone.-

-C’è una nota di delusione quindi, non ho fatto molto per te?-

-Hai distrutto quello che era per me un piacere…-

-Ma non puoi prendertela con me! La gestione del tuo lavoro dipende da chi votate, eccetera eccetera!-

-Il solito scaricabarile Lavoro! Complimenti, sei anche ora che ti sto lasciando una delusione, eppure per parecchio mi sei piaciuto… Poco ma mi sei piaciuto! Questa conversazione sta diventando noiosa…-

-Si, vero, che farai ora? Hai intenzione di cercarmi ancora o molli davvero qualunque possibilità di collaborazioni future?-

-È vero che se fai un lavoro che ti piace non lavori mai nemmeno un giorno, quindi non ho intenzione di collaborare con te ma farò esclusivamente qualcosa che mi possa piacere, rassegnati!-

-Mi spiace Cesare, la tua Italia per me non è un vanto, ma io come Lavoro ho in consegna tutti, proprio tutti.-

-E dimmi allora: globalmente sei soddisfatto? Ti senti potente e risolutivo o impotente e frustrato? Offri davvero un servizio soddisfacente, a prescindere da quelli che non ti sopportano, oppure fai disamorare di te…-

-Cesare smettila… Credo di aver capito…-

-Vedi, secondo te son contento di abbandonarti o no?-

-Non lo so, sei sempre stato reticente in queste cose.-

-Vorrei salvaguardare agli occhi di tutti la tua privacy, ma mi hai costretto a spubblicarti, mi spiace.-

-Se avessi detto ‘sputtanarti’ anziché spubblicarti non avrei riso, comunque un  po’ me lo merito, ti lascio andare dispiaciuto per me ma felice per te, un’ultima cosa, a prescindere da me che altro farai?-

-Uso un linguaggio istituzionale, così impari! Cosa farò… cercherò di viaggiare, più possibile compatibilmente alle disponibilità che avrò, vorrei vedere gente, luoghi, culture, adoro la diversità sociale.-

-A proposito di sociale Cesare, tu che sei molto attivo, ora come gestirai i social network, ci starai dietro molto di più immagino, visto che hai molto più tempo…-

-No, per niente, avrò da oggi in poi un approccio minimo, so quante persone hai costretto a far diventare i social un lavoro, ma tu non mi freghi, non tornerai con me nemmeno così, rassegnati!-

-Va bene Cesare, mi mancherai, lo so.-

-Non ti facevo romantico, ma sappi che mi mancherai anche tu, poco ma mi mancherai, e adesso smetti di abbracciarmi, addio!-

-Ciao Cesare, ti auguro il meglio.-

-Ciao Lavoro, a te auguro un Buon Lavoro-

Cesare

12 Luglio 2023

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