Le mie memorie random

Le mie memorie random

Quando ti concentri non vale, qualunque cosa deve venire fuori da sola, al limite si affina, ma il grosso del concetto nasce e si sviluppa in quell’istante in cui le dita autonomamente battono sui tasti o la penna scorre sul foglio. Qualunque concetto non deve essere modificabile ma solo migliorabile.

Le memorie, quelle sono un misto tra presente e passato, e condizionano il futuro, è l’evoluzione.

Siamo fatti di fatti, non di pensieri, nel senso che rimane nelle viscere dei ricordi solo quello che si è fatto, quello che si è vissuto, nulla, secondo me, dell’immaginato, o desiderato, o sognato, rimane come ricordo.

Quindi concentrarsi non ha senso, bisogna in realtà il perchè della memoria stessa, quando e come deve essere usata,  se serve per un aiuto o solamente per regalarsi un sorriso.

Random, si, io la lascio andare, con la consapevolezza che l’istinto, o l’amigdala, riesca a gestire il presente.

Io lascio che la memoria mi sorprenda, mi faccia passare il minuto, il momento, l’anno in corso. Non mi sono mai annoiato in effetti e non capisco come ci si possa annoiare, solamente il proprio pensiero aiuta, figuriamoci la materialità del corpo, dell’ambiente, degli altri.

Scrivere  per esempio è tutto questo, le paure, le cose, concentrarsi sul non sbagliare, giammai, e anche il destinatario dello scritto stesso, quindi la gente rapportata e se stessi, coinvolgersi insomma.

Le mie memorie random, memorie in piazza, tanto casuali quanto originali, e se vale per me, vale anche per te, ma anche se così non fosse, basta che le mie memorie rimangano a qualcuno, magari a me.

Cesare

Martedì 30 giugno 2015

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