Ulf

Ulf

Il primo impatto fu inquietante, la folla gestiva il mare come se fosse vivo e, in parte, tutti sapevano che lo era, le onde non raggiungevano mai il porto, inquietante appunto per chi doveva movimentare cime senza rischiare di legarsele al collo, ma quel giorno era speciale. Il non senso di quella situazione offriva spunti a terra aria e fuoco, quelli la folla non era mai riuscita a gestirli, per il mare era tutto così diverso, la folla era figlia del mare, come tutti gli esseri viventi ogni atomo nei primordi del tempo era acqua, oceano, mare, degli altri tre elementi solo la terra era relativamente statica, aria e fuoco invece dipendevano direttamente da mare e terra.

Di quella folla facevano parte tutti, donne bambini anziani e giovani, era il ‘Giorno del Mare’, giorno in cui quel villaggio, risparmiato dal dolore per tutto il resto dell’anno, chiedeva pegno per quel servigio che offriva, il mare solitamente sceglieva con raziocinio il sacrificio, non solo anziani, ma della folla prediligeva le persone meno sane, meno utili, tanto che ogni volta che nel villaggio nasceva qualche bambino problematico si faceva festa.

Quell’anno però le onde non riuscivano a raggiungere il porto, e questo significava una cosa solamente, era la folla che doveva decidere chi sacrificare, il terrore e la speranza della folla aumentò quando il mantra diventò l’urlo di una solo nome: Nessuno!

Gli anziani ricordavano che anche alcune decine di anni prima successe la stessa cosa e, in quel caso, all’urlo di ‘Nessuno’ la gestione del mare da parte della folla risolse, nessuno venne sacrificato in quell’occasione.

L’urlo della folla sovrastò anche il vento, il tintinnio di alberi vele e moschettoni venne coperto da quell’urlo, la folla iniziò a ridere nervosamente, cercando comunque di non smettere di urlare, quanto era vantaggioso vivere così? Gli anziani e i dotti del villaggio ne discussero per anni, ed ogni volta veniva messo ai voti, con lo stesso medesimo risultato, la pesca era sempre abbondante e bastava per soddisfare il villaggio intero, qualche campo coltivato e del bestiame completavano quell’ecosistema perfetto, quindi il voto era unanime, non si doveva fare nulla per interrompere il sacrificio annuale.

Nel villaggio c’erano alcuni centenari, un numero ben distribuito di uomini e donne, tutti fertili, la forza lavoro era ben distribuita, tanto che spesso il Mare prendeva persone annoiate, ma la somma algebrica, da non si sa quanti anni addietro, era sempre la stessa, nasceva un bambino all’anno ed ogni anno il mare pareggiava i conti.

Gli anziani al centro della folla smisero di urlare e, piano piano tutti li imitarono, la scelta degli anziani fu veloce, chi era l’unico nato l’ultima volta che il Mare ha risparmiato la folla? Gli anziani lo chiamarono, aveva esattamente trent’anni, era la distorsione storica della somma algebrica, si chiamava Ulf, faceva il conciatore di pelli e sapeva, in cuor suo, che sarebbe successo, rassegnato ma non certamente tranquillo uscì dalla folla che si aprì al suo passaggio dirigendosi verso  il mare.

La folla lo incitò sperando ancora una volta nel miracolo, la parola ‘Nessuno’ venne pronunciata quasi sottovoce, e lentamente la folla aumentava il tono, un crescendo degno del Bolero, Ulf sapeva cosa doveva fare, si era preparato per trenta anni, e aveva solo quel tentativo, voleva sposare Astryr, e aspettava appunto il giorno in cui avrebbe capito se sarebbe stato sacrificato al mare o meno. Astryr con pazienza aspettò, e ora lo seguiva con lo sguardo pieno di un pianto trattenuto da anni, Astryr non riusciva a seguire il mantra della folla, era paralizzata.

Ulf arrivò a pochi attimi da mare, il mare iniziò a ribollire, le sue onde continuavano a non raggiungere il porto, Ulf si sarebbe dovuto gettare in mare ma fece una cosa che nessuno si aspettava, urlò allo stesso mare, parole uniche ma scandite perfettamente:

-Mare! Decidi i destini di terra aria e fuoco come dei nostri?-

La folla si zittì per ascoltare.

-Mare, sei solo terrore o culla del nostro amore?-

Gli anziani capirono subito, Ulf avrebbe da li a poco invocato le altre forze, così fu:

-Aria! Terra, Fuoco! Regalateci voi stessi!-

E come per incanto il mare smise di ribollire, una brezza lo accarezzò e le onde raggiunsero il porto, in quell’istante alla donna incinta si ruppero le acque e i due anziani moribondi del villaggio morirono insieme.

Ulf si sposò con Astryr quello stesso giorno ed ebbero due gemelli.

La folla non si riunì mai più e nessuno urlò mai più ‘Nessuno’.

Cesare

30 Maggio 2023

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