Scacco Matto

Scacco Matto

I sette Pedoni neri erano impegnati nel trasloco, la piccola gru saliva e scendeva quei tre piani portando quadrati di scacchiere, impilati in disordine, neri e bianchi in ordine sparso, poi la lavastoviglie, il ferro da stiro e dell’asse da stiro, ma il trasloco era appena iniziato, c’era tutto un Regno dentro quel camion con la scritta ‘Move your Kingdom’. La casa aveva i gradini bassi, molto bassi, i Pedoni si sa, non hanno le gambe lunghe, la mancanza di ascensore ha fatto calare il prezzo dell’affitto. Affitto, si, incredibile per un Regno Nero che è sempre stato florido e carico di onori e glorie, ma si sa, le battaglie non pagano ma hanno dei costi altissimi.

Un rutto maldestramente soffocato scosse la ReGina:

–ReGinaldo! Ma che schifo!-

L’urlo fece arrossire il decaduto Re che si scusò fingendo un conato, ReGina cercò di sistemarsi meglio nella sedia dell’agenzia funebre, ReGinaldo scosse il manto Nero, la forfora ne ha sempre minato il potere al punto che gli seccava più per quello che per il Pedone che giaceva nella piccola bara nera. L’omino dell’agenzia cercò di levarli dall’imbarazzo dicendo che li avrebbe lasciati soli per verificare delle cose in magazzino, il magazzino pieno di scheletri di corone di fiori senza fiori e bare senza cadaveri.

-ReGina, dobbiamo trovare un’altra soluzione, non possiamo continuare ad aumentare le tasse a sudditi che non abbiamo!-

-Sentimi bene ReGinaldo…-

Lo disse poggiando i pugni sui fianchi e lasciando le braccia a triangolo, al Re sembrava una caraffa! Lei proseguì un po’ stizzita un po’ rassegnata, inserendo dei sospiri profondi tra i vari concetti:

-Ti sembra il momento di parlare di queste cose ora?-

Sospiro:

-Il Bon Ton lo hai lasciato nel frigorifero con la birra?-

Sospiro:

-Non sembri nemmeno più un Re!-

Poi, ricomponendosi dopo essersi resa conto di non sembrare più una Regina, si lascia andare sulla sedia, sospirando, il Re, con una prominente pancetta della birra, guardandole i capelli in perfetto ordine, rimase estasiato dalla sua potente bellezza, pensando che il segreto della longevità del suo Regno lo deve proprio a lei.

Intanto la gru continuava a portare su un po’ di tutto, quando arrivò il turno delle spade dei Pedoni a tutti e sette venne un dubbio, l’ottava spada doveva essere alla camera mortuaria! Che ci faceva insieme alle altre? Fu breve la consultazione dei sette, decisero di chiamare il Cavallo e farla portare subito al Re, avrebbe deciso lui se lasciarla nella piccola bara o meno.

Il Cavallo senza vapore arrivò all’agenzia in poche decine di rintocchi di campana della Torre del Regno, e fece irruzione brandendo la piccola spada dell’ex Pedone, l’omino dell’agenzia sussultò e urlò qualcosa in dialetto Normanno, incomprensibile a tutti, ReGina allargò le braccia e solo ReGinaldo si congratulò con lui:

-Bravo Cavallo! Sei stato bravo a ricordarti della spada, per oggi non ti mettiamo in pinzimonio!-

Il cavallo sapeva che in quei tempi di magra sarebbe stato il primo a passare letteralmente ai ferri. Ma si sarebbe sacrificato per il Regno, magari facendo il muso triste e lacrimando per farli sentire tutti un po’ dei vermi! Come si fa a mangiare un Cavallo? Lo aveva comunque scoperto come si faceva, chiedendo un po’ in giro a polli, maiali, vitelli, si fa eccome, si ammazzano, si cucinano, si mangiano.

L’Omino dell’agenzia, ripresosi dallo spavento, chiese ai due Regnanti che cosa avrebbero scelto per il piccolo Pedone, cremazione o sepoltura? I due in coro risposero:

-Sepoltura!-

-Bene!-

L’omino da quel’istante iniziò a calcolare quanti Tron avrebbe guadagnato grazie a piccolo Pedone, e chiese ancora:

-Dunque, abbiamo delle bare in argilla, in granito, in faggio reale, e dei monumenti altri mille piedi, ma anche delle grotte lussuose con candele che vanno con grasso di balena…-

-Omino, taccia! Abbiamo già il posto dove seppellire il nostro Pedone! Nella torre, la Torre Tonda di Thatari, la torre di mille battaglie e la Torre dove gli stessi Pedoni sono stati concepiti, nati, cresciuti! Là i nostri Pedoni sono stati iniziati alle armi, hanno avuto l’educazione alla fedeltà a forza di scudisciate, hanno dormito con i cavalli in quella Torre, dove altro potrebbero essere sepolti! Sentirà! Ah si mio caro omino! Sentirà le campane della Torre Tonda suonare a morto!-

-Mi scusi mi perdoni mi sento veramente in colpa Sire, non avevo davvero idea…-

L’omino vide i Tron decimarsi in una sola frase, una sola ma lunghetta a dire il vero! ReGina adorava ReGinaldo quando si infervorava in questa maniera, e soprattutto quando risparmiava su un funerale che avrebbe finito di prosciugare le casse del Regno, erano pochi i Tron rimasti, l’inflazione Nera aveva colpito il loro Regno senza pietà.

-Andiamo ReGina!-

-Scusi Sire, mancano delle firme e un acconto, un piccolo acconto, sa.. le spese vive…-

Lo disse ridacchiando, quella battuta era il suo cavallo di battaglia, e pensandolo rise in faccia ai due regnanti, pentendosene quando il Re, credendo di essere deriso dall’omino, lo impiccò al lampadario e lo lasciò penzolare con la lingua in fuori e un importante ma piccola erezione che regalò alla Regina un desiderio sopito da tempo:

-ReGinaldo! Facciamo le cose! Ora, subito!-

ReGinaldo considerò che serviva un ottavo Pedone e la lasciò fare. Poi chiamarono entrambi i due Cavalli e fecero trascinare la piccola bara, senza la spada che avrebbero consegnato al nuovo Pedone, alla Torre Tonda!  

Una volta arrivati ai piedi del nuovo Regno in affitto trovarono Al e Fiero di guardia, contemporaneamente come sempre i due dissero ad alta voce:

-Sire! Siressa! Il trasloco è quasi completato, al Castello mancano solamente, appunto, i letti a Castello! Arriveranno domani perché pare, diciamo pare, impegnati da Biancaneve e i sette nani!-

-Ma che fandonie ci stanno raccontando! Quella è una fiaba ancora da inventare! Ah se mi sentiranno i  fornitori di letti a Castello! Mia ReGina, saliamo! Ah, voi due invece, che cosa avete scoperto sulla morte di Pedone?-

Parlò uno solo, quando le domande erano ambigue entrambi preferivano diversificare le risposte per avere più chance di non essere decapitati.

-Mio Sire, Siressa, abbiamo una teoria, anzi, ne abbiamo due! Mentre Al dice che può essere stato investito dall’Alfiere Bianco Al, secondo me è stato investito dal pedone Bianco Fiero!-

Seguì Un Regno intero di silenzio interrotto solo dal un sospiro della ReGina che poi, solennemente, dichiarò:

-Non c’è mai pace tra gli ulivi oh Mio Re!-

I quattro salirono per il pasto serale, il desco era ovviamente vuoto, i Cavalli preoccupati, Al e Fiero affilavano le spade aspettando l’ordine con disciplina, in quel momento trillò la campanella del citofono, chi poteva essere?

ReGina e ReGinaldo si affacciarono al nuovo balcone in affitto e, guardando sotto, videro il Pedone bianco che, facendo la prima mossa, iniziava una nuova battaglia.

Cesare

19 Ottobre 2022

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