Il bianco e il nero

Il bianco e il nero

Non c’è nel mezzo un colore, il bianco e il nero sono agli estremi, non c’è un’attesa tra uno e l’altro, chi parte dal bianco arriva al nero in un solo istante. Nel mezzo c’è l’attesa. Il grigio è solo il tempo, un pareggio, uno stallo, ma non ha nessun perché, l’unica ragione che ha di esistere è che si trova tra bianco e nero. La gara dei cento metri piani credo renda l’idea, il bianco è la sua preparazione, la sua storia e il suo perché, l’arrivo è il nero, nel mezzo c’è la gara, inutile e dimenticata, grigia nel tempo.In qualsiasi gara, tutto è l’inizio, quindi il bianco della speranza, della sua preparazione, delle aspettative, poi la fine, vinta o persa, è sempre la fine, il nero. La nascita e la morte, non rimarrà nulla a noi stessi. Riuscire a gestire quel grigio è complicato, difficile, ma è l’unico senso che possiamo dare ad ogni cosa che inizia con un bianco e finisce con un nero.I nostri toni, i nostri colori, arcobaleni di fantasia, schizzi di vernice colorata, viva e rassicurante, oro in quel mezzo, disegni di bambini e disegni di uomini grandi che per fortuna rimangono bambini, i colori del sole spazzano via le nuvole, e la pioggia cade in una cascata di mille colori. Il bianco, quel bianco luminoso riempie tutto quel grigio, si abbatte quell’attesa, via il tempo perso, riempito dalla vita il bianco incontra il nero che è tutti i colori, il nero li presenta, sparisce finalmente, tra inizio, vita e fine, l’attesa non è niente, si vive nei colori.

Giovedì 24 Settembre 2015

Cesare

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