Il Tempo Perso

Il tempo perso

Carponi, cercando per terra, mi imbatto in un tombino, vedo un topolino, lo chiamo, mi guarda e mi domanda: – Ma tu, che cerchi?-

-Cerco di passare il tempo, al meglio.-

Rispondo, e il topolino, soddisfatto della risposta, mi invita a scendere giù, in quella sua reggia e, si, lo vedo soddisfatto, mi fa accomodare tra liquami ed escrementi e, fiero, inizia a raccontare:

-Io per te sono Michele, credo che questo nome sia appropriato per la tua cultura, sono nato tre anni fa, ho una buona posizione nella mia società, sono scaltro anche se già vecchio, non son mai caduto in trappole tese da voi e nemmeno sono finito nelle grinfie di qualche gatto, quando ero piccolo, già, perché ora i gatti io, li inseguo.-

Mi rendo conto che il topolino non era poi cosi piccolo, lo sembrava solo dall’alto, il suo peso può in effetti superare i tre chili e la sua lunghezza è di almeno mezzo metro, ho visto spesso dei topi, neri come Michele, inseguire gatti, non mi meraviglio certo ora, ma sono seduto al suo fianco e questo mi inquieta, Michele prosegue:

-Oggi ho mangiato poco, ma solo perché non ho avuto voglia di girare per il Regno, diversamente avrei trovato qualche mio compagno che avrebbe ceduto volentieri il suo pasto al loro Re, sono onnivoro e questo lo sai, potrei mangiarti, mi basterebbe chiamare solo alcuni dei miei sudditi e saresti spacciato in meno di una ventina di minuti, ma non lo farò, per due motivi, il primo è che se tu hai deciso di passare il tempo al meglio, senza perderlo, vuol dire che meriti di vedere altre realtà oltre tua, a quella, miserabile, del genere umano, la seconda è che un pasto così facile offerto ai miei sudditi li rilasserebbe esageratamente e sarebbe l’inizio dell’estinzione del genere umano e noi, Re di comunità vaste, mica topolini di campagna, potremmo in pochissimo tempo farvi estinguere.-

Quel che mi racconta Michele mi lascia incredulo, ma rispetto quel suo modo, regale, di porsi ai miei occhi, lo faccio continuare senza interromperlo, nemmeno annuisco, lui prosegue:

-Voi umani avete dei gravissimi precedenti, la vostra religione vi ha accecato tempo fa, la caccia alle streghe del medioevo vi ha decimato, intere città invase dalla peste, ti ricordo che io, in questo istante sono portatore di almeno una trentina di malattie, quasi tutte letali per voi e, anche senza mangiarvi, mi basterebbe un solo morso per eliminarvi, ma tornando al medioevo, ricorda che la strage dei gatti, animale associato alle streghe, unico nostro antagonista, ha scatenato quell’inferno. Abbiamo dovuto autoregolarci, stavamo veramente per estinguervi ma non lo abbiamo voluto fare, se lo avessimo fatto sarebbe successo un disastro per la nostra naturale biologia, senza l’essere umano sarebbero sopravissuti solamente i topolini di campagna.-

Cerco di immaginare il motivo di tale dichiarazione, ma Michele incalza:

-Noi, onnivori, viviamo di tutto e solo l’uomo è in grado di produrre quel tutto, a noi basta e avanza, senza l’uomo sparirebbero le fogne, gli scarti, le malattie che tatticamente portiamo con noi, pronti a difenderci se attaccati, ogni tanto lo facciamo solo per dimostrarvi che siamo da evitare. Senza voi umani rimarrebbero in natura solo gli animali e l’istinto animale, ma noi abbiamo bisogno della vostra intelligenza, è quella che ci ha fatto progredire, senza quella nel giro di pochi decenni moriremo tutti. E ora ti racconto di come noi passiamo il tempo, noi tutti, maschi, femmine, cuccioli, il nostro tempo lo passiamo ottimamente, siamo alla costante ricerca di una compagna per moltiplicarci, immagina quanti figli posso aver generato io, in tre anni di vita, viviamo anche alla ricerca di cibo e, nei periodi in cui scarseggia, ci basta un segnale affinché qualche milione di noi si suicidi in massa, questo solo per non far estinguere voi e, di conseguenza, Noi.-

Lo interrompo:

-Scusa Michele, quindi mi stai dicendo che noi siamo vivi solo perché voi diversamente vi estinguereste.-

-Certo-

La replica sibillina di Michele mi tranquillizzò, quello che disse dopo invece mi preoccupò:

-Voi siete vivi per far passare a noi il tempo, al meglio, noi vi monitoriamo, non possiamo permetterci che vi estinguiate, sono ben accette le guerre, dalle quali noi traiamo enormi benefici, anche qualche ordigno nucleare, localizzato, ci serve per immunizzarci, ma non potete esagerare, non dovete esagerare, noi monitoriamo anche gli scarafaggi, unici insieme a noi a sopravvivere ad un disastro globale, ma sarebbe solo temporaneo, senza voi umani prevarrebbero solo gli scarafaggi. Adesso vai, torna su, magari racconta qual che sai, magari tienilo per te, so che non cambierete mai, indipendentemente dalla vostra volontà-

Tornai in superficie, in mezzo agli umani, nel chiasso della realtà che agevola la vita appena descritta da Michele, da quel momento passai il tempo cercando di perderne meno possibile.

Intanto sotto i miei piedi una strana conversazione tra Michele e pochi altri topi, dove Michele, il Re, teneva banco:

-Cari fratelli, l’uomo ignora totalmente quanto sta facendo a nostro vantaggio, senza aver minimamente idea che basterebbe spingerci in acqua per farci affogare in massa, purtroppo noi, maledetto dal mare, non siamo mai stati in grado di gestirlo degnamente, di farlo nostro, no, il mare è ancora un nostro nemico, ho dato le solite dritte all’uomo che ho incontrato, come in tutto il resto del mondo fanno altri Re, e l’uomo davvero non capisce di essere nato dal mare, non riesce a capire che l’elemento mare sarebbe vita per lui, che mai si estinguerebbe proprio perché tornerebbe al suo elemento naturale, per fortuna noi continuiamo a gestire storia e tradizioni, noi topi, senza mai dimenticarci che, purtroppo, la nostra evoluzione ha il limite dell’acqua! Stupido uomo, che ha dimenticato le sue origini, stupido uomo, che passa il tempo perdendosi nell’oblio del vizio, dimenticandosi di procreare, perdendo quell’istinto, rinunciando ad un evoluzione totale.-

Il gruppo di topi andò via, sapendo come sempre cosa fare.

Il tempo perso, non lo guadagna nessuno, ma pochi sanno come sfruttarlo.

Cesare

26 Settembre 2016

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