Mascherine

Mascherine

Non ti conosco, Mascherina
Sei triste, allegra, sei un animale che vaga in mezzo ad animali, sei occhi in una nebbia dove inizia a prevalere la legge del più forte, dove il capo branco sa sempre quello che si deve fare, e tu, in quegli occhi tristi, hai paura del capo branco come del tuo branco stesso.
Ci incrociamo a varie altezze, emotive, sociali, fisiche, gli occhi si incrociano, un po’ per evitarci, un po’ per allontanarci, un po’ per chiedere abbracciarci in sguardi spesso dolcissimi, e sotto la mascherina è subito chiara l’espressione, la disegnano il taglio degli occhi, le loro pupille, il battito più o meno nervoso delle ciglia, noi che abbiamo sempre agitato mani e braccia, testa e corpo per ogni singola parola, ora riusciamo a sintetizzare in un luccichio di occhi mille emozioni in un solo istante.

Ti conosco mascherina
L’assenza di fisicità inizia a pesare, e la rabbia dell’incoscienza di chi ancora rifugge a regole istintive, che dovrebbero avere valore assoluto anche se non scritte, ecco, quella rabbia dietro la mascherina urla la stupidità, urla la presa di coscienza di quell’ignorante egoismo che è causa di occhi ancora più tristi, ancora più violentati dalla paura.
E sembrano spenti gli occhi arcigni di chi ha la mente offuscata, di chi crede di potere tutto su tutti, quegli occhi, maledetti da una vita complicata, sopra la mascherina non riescono a piangere nessuna frustrazione, e sotto lasciano le labbra storte per ogni istante di violenza subita, quegli occhi non brillano nella nebbia, sono solo rossi del fuoco di chi cerca vendette personali, vessando occhi dolci, ancora più impauriti.
Tu sei l’uomo, il genere umano, quello delle guerre, delle mafie, della droga, sei l’uomo votato al dio denaro, sei quello che si vende anima e corpo, senza vergogna, sei l’uomo del petrolio e della borsa, sei l’uomo della politica vincolata. Sei l’uomo che dentro la tua mascherina, alla fine, non hai un istante di emozioni, e che nella tua pena, nella tua solitudine, vedrai altri occhi senza capirne un solo sguardo.

Ti amo mascherina
E le maschere degli angeli di prima linea, sacrificabili in una corsa sulla spiaggia come i primi soldati dello sbarco di Normandia, quelle persone che hanno tanto voluto fare bene ad altri, quei loro occhi dietro le mascherine non hanno nessuna certezza, e troppa fiducia, ma sanno che è un attimo, è in un respiro, è anche in un sorriso ravvicinato quel male, che si ripete, e che sembrava impensabile se non nei film. Ma noi non siamo un film, e quegli occhi hanno la pietà incisa a fuoco, hanno lacrime di consapevolezza, e ogni istante sperano che il proiettile della roulette russa resti nel giro successivo del tamburo.
Solo occhi, dietro altrettante mascherine, occhi di gente che cerca una normalità in un caos dove c’è morte e disperazione, rassegnazione e delirio, e sono tanti, molti di più delle mascherine conosciute, e da quegli occhi ripartiremo, da quelli dei bambini, da quelli degli animi gentili, quando finirà il terrore ci riconosceremo tutti, senza più mascherine.

Cesare

18 Marzo 2020

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